A volte la gente non vuole ascoltare la verità perché non vuole vedere le proprie illusioni distrutte. Le convinzioni, più delle bugie, sono nemiche pericolose della verità.
(Friedrich Wilhelm Nietzsche)
domenica 14 dicembre 2014
PROVE INTERNE DELLA PRONUNCIA RESTITUTA DEL LATINO: UNA FALSA ETIMOLOGIA DI CAESAR
PROVE INTERNE DELLA PRONUNCIA RESTITUTA DEL LATINO: LA CONFUSIONE SISTEMATICA TRA GOTI E GETI
domenica 7 dicembre 2014
SULLA DIVERSITÀ DEI GRUPPI UMANI NELLA COMUNE MISERIA
sabato 6 dicembre 2014
Titolo originale: Gohatto
Regia: Nagisa Oshima
Produzione: GB/Jap/Fra
Anno: 1999
Genere: Drammatico
Durata: 100'
Takeshi Kitano: Capitano Toshizo Hijikata
Tadanobu Asano: Samurai Hyozo Tashiro
Jiro Sakagami: Tenente Genzaburo Inoue
Masa Tommies: Ispettore Jo Yamazaki
Masato Ibu: Agente Koshitaro Ito
Zakoba Katsura: Wachigaya
Kei Sato: Narratore
Doppiatori italiani:
Simone Crisari: Samurai Sozaburo Kano
Oreste Baldini: Tenente Souji Okita
Roberto Draghetti: Samurai Hyozo Tashiro
Massimo Corvo: Comandante Isamu Kondo
Pino Ammendola: Tenente Genzaburo Inoue
Mario Bombardieri: Samurai Heibei Sugano
Stefano De Sando: Ispettore Jo Yamazaki
Alvise Battain: Agente Koshitaro Ito
Massimo Lodolo: Samurai Tojiro Yuzawa
Saverio Indrio: narratore
Fotografia: Toyomichi Kurita
Scenografia: Yoshinobu Nishioka
Montaggio: Tomoyo Oshima
Costumi: Emi Wada
Musiche: Ryuichi Sakamoto
A un certo punto si nota un piccolo santuario buddhista, una sorta di edicola con una svastica. Lo Shogunato Tokugawa ha cercato di promuovere il Buddhismo con ogni mezzo per contrastare il Cristianesimo, che continuava ad essere praticato in segreto nonostante le misure repressive draconiane. Fu proprio l'inquisitore anticristiano Inoue Masashige (1585 - 1661), un omonimo dell'Inoue del film di Oshima, a ordinare l'edificazione di moltissimi templi buddhisti a Nagasaki e nelle aree vicine.
La penisola di Shimabara, descritta come pullulante di bordelli all'epoca della narrazione, era stata teatro di una ribellione cristiana, soffocata nel sangue dagli eserciti dello Shogunato, non senza ingenti perdite. Per scongiurare il riaccendersi delle braci della dissidenza religiosa, da allora in quel luogo sono state deportate popolazioni da ogni parte del Giappone.
La presenza di idee cristiane emerge in tutto il film. Ad esempio quando a Hijikata, capitano della milizia Shinsengumi, viene chiesto di desistere dalla persecuzione del clan Igo e gli viene ricordato che un samurai deve soprattutto essere misericordioso. Il punto è che questo concetto di misericordia è cristiano e del tutto estraneo alla tradizione nipponica.
Le ferree regole della milizia Shinsengumi sono volte ad evitare la corruzione. Così è fatto divieto ad ogni suo membro di dare o di ricevere denaro in prestito. La corruzione nell'antico Giappone era qualcosa di inconcepibile e di terrorizzante, perché vanificava il culto dell'onore. Il primo caso che emerse, destando un immenso scandalo, risale agli inizi del XVII secolo e fu subito notato che i soggetti coinvolti erano cristiani. Questo fece sì che la nuova religione, che già aveva moltissimi proseliti, fosse vista dalle autorità come un pericolo esistenziale per la stessa Nazione.
Un agente del clan Igo viene identificato dal modo in cui parla, dal suo dialetto, a dimostrazione del fatto che esisteva una certa varietà linguistica, anche se la comprensione non era comunque pregiudicata. Molto probabilmente la differenza consisteva soprattutto nella collocazione e nella qualità degli accenti, più che non nell'uso di parole particolari.
Il vecchio Inoue racconta una storiella buffa a Kano, sperando di ottenere da lui sesso orale. Così comincia a parlare di ricordi d'infanzia e di un suo omonimo vissuto a quei tempi, Inoue, soprannominato Patata-uè perché era un appassionato coltivatore dei succulenti tuberi. In giapponese è tutto chiaro: il gioco di parole è tra Inoue e Imoue, dove imo significa "patata". I traduttori in italiano non hanno potuto mantenere la forma Imoue, che sarebbe risultata incomprensibile, così hanno pensato bene di renderla in qualche modo con un ridicolo Patata-uè.
Il giovane Kano, concupito più o meno segretamente da tutti, si concede a un ufficiale e viene mostrato l'atto sodomitico. L'amante focoso penetra il giovane da tergo, gemendo di godimento mentre gli scarica lo sperma nell'intestino. Senza dubbio per questo motivo il film di Oshima è stato considerato problematico. 7di9 non ritiene l'omosessualità il fulcro della narrazione. Eppure le labbra carnose di Kano sono inquadrate di continuo, con estrema malizia, suggerendo un loro uso sessuale.
Sull'ufficiale pederasta che sodomizza Kano vengono fatte alcune considerazioni bizzarre: si dice che è tale perché proviene da un distretto isolato. Semplice: la religione cristiana non vi era mai penetrata. In epoca precedente alla cristianizzazione, sembra che la pederastia fosse ben considerata. Ad esempio Tokugawa Ieyasu aveva un harem di ragazzi effeminati e travestiti da geisha.
Il capitano Okita, un samurai giovane come Kano, ambiguo e alla fine artefice della sua rovina tramite tradimento, lo fa eliminare proprio per via dell'omosessualità passiva. Tuttavia lui sguazza in un brago di gran lunga più turpe: quello della pedofilia. Quando va al fiume, ci sono alcuni bambini piccoli che pescano per lui. Si ha l'impressione che il suo interesse non fosse tanto per il pesce, quanto per i bambini. Simili abusi dovevano esistere e forse erano comuni.
Hijikata, appresa l'uccisione di Kano, estrae la katana e recide con un colpo secco un bel ciliegio fiorito, restando poi immobile a meditare nella notte sulla giovane vita appena stroncata. Il film si conclude con questa immagine carica di significati occulti, di fatto un geroglifico della Morte dell'Essere. L'albero reciso rappresenta il samurai effeminato, che Hijikata considerava contaminato dal Male. Quello a cui assistiamo non è un semplice passaggio della morale cristiana nel pensiero giapponese. Il concetto cristiano di peccato viene ad assimilarsi a quello giapponese di kegare "colpa ontologica". Il peccatore non è tale per libero arbitrio e il peccato non viene a dipendere dalla volontà di chi ne è colpito. In questo modo, quando tra le genti di Nagasaki l'omosessualità è diventata peccato, è stata intesa come kegare. Proprio come l'essere colpiti dal fulmine, dalla miasi o dalla lebbra, tutte condizioni di impurità.
L'esecuzione di un militare della Shinsengumi ad opera di Kano, che senza esitare gli taglia la testa con la katana, facendo scaturire getti di sangue dal collo reciso.
(LA LUCERTOLA NERA)
Titolo originale: Kurotokage
Regista: Kinji Fukasaku
Nazione: Giappone
Anno: 1968
Durata: 86’
Scritto da:
Rampo Edogawa (romanzo)
Yukio Mishima (adattamento teatrale)
Cast:
Akihiro Maruyama .... Black Lizard
Isao Kimura .... Detective Akechi
Kikko Matsuoka .... Sanaye
Junya Usami .... Shobei Iwasa
Yusuke Kawazu .... Junichi Amamiya
Kô Nishimura .... Private Detective Keiji Matoba
Toshiko Kobayashi .... Hina
Sonosuke Oda .... Harada
Kinji Hattori .... Toyama
Koichi Sato .... Ohkawa
Jun Kato .... Sakai
Ryuji Funakoshi .... Kozu
Mitsuko Takara .... Show Dancer
Tetsuro Tamba
Yukio Mishima .... Statua umana
Psichedelico e stravagante thriller dallo stesso regista del brutale Battle Royale; basato su un adattamento teatrale di Yukio Mishima. Black Lizard (La Lucertola Nera) è una affascinante e sadica criminale appassionata di gioielli preziosi e di bambole di carne (esseri umani da lei uccisi e imbalsamati per il suo "Museo della Bellezza Eterna"). La parte della Lucertola Nera è recitata da Akihiro Maruyama, un famoso attore giapponese noto per i ruoli femminili, che, interpretati da uomini, hanno una lunga tradizione nel teatro Noh e nel Bunraku.
In questo film crepuscolare non mancano gli spunti di riflessione filosofica. La Lucertola Nera espone la sua folle e singolare teoria sull'esistenza umana: l'invecchiamento e la morte sono conseguenze della sofferenza spirituale, così a parer suo tutto ciò che non ha in sé uno spirito è destinato a non conoscere decadenza. Cita a sostegno di questi argomenti la perfezione dei diamanti: da qui la sua mania di imbalsamare i corpi con un sistema che ne preserva alla perfezione i tessuti, tanto da farli sembrare semplicemente addormentati. Interessante è anche la teoria del detective Akechi sulla natura della donna criminale. Per illustrarla egli descrive le reazioni di tre diverse donne che ricevono un mazzo di rose con dentro un bruco. La prima getta il mazzo di rose nel camino. La seconda getta nel camino il bruco e annusa i fiori. La terza si riempie d'ira e di odio, trova l'uomo che le ha inviato lo sgradito omaggio e lo getta nel camino. Ogni sequenza di questo capolavoro è innervata da un potente anelito di morte. Conturbante è la scena di necrofilia in cui la sadica criminale bacia sulla bocca il corpo statuario di un suo giovane amante, interpretato dall'eroico Yukio Mishima.
domenica 30 novembre 2014
LA POLITICA LINGUISTICA REPRESSIVA NELLA FRANCIA DEL XIX SECOLO
(un lettore dell'Écho du Vaucluse, 1828)
(La Gazette du Midi, 1833)
(Le Messager, 24 settembre 1840)
sabato 29 novembre 2014
ado, battaglia
aib, distretto
al, tutto
ald, vecchio
alm, olmo
anagriph, attacco
ang, ango, lancia uncinata
angrifan, attaccare
Ansegran, Odino
ard, duro, coraggioso
argait, viltà
ariman, uomo libero
arn, aquila
asc, frassino
ast, ramo
asto, volutamente
aur, mattino (poet.)
Auriuandal, Stella del Mattino
atar, rapido
auga, occhio
avar, forte
cafand, coerede
cap, dono
castaldan, possedere
cathungi, importanza
chind, bambino; discendenza
coni, coraggioso
ebor, cinghiale
elm, elmo
ermen, potente; immenso
faida, vendetta
fau, poco
figuaida, pascolo comune
file, molto
fort, paura
fraida, rifugio
Frea, Frigg
freals, libertà
free, libero
frod, saggio, intelligente
fromo, primo
funs, pronto
gado, compagno
gail, allegro
gald, canto magico
garba, covone
gauso, goto
gisil, asta della freccia
gisil, ostaggio; garante
god, buono
God, Dio
gomo, uomo
grad, bramosia
grana, baffi; barba
gras, erba
griphan, afferrare
guachan, vegliare
guacta, veglia; guardia
guafan, arma
guaida, pascolo
guandal, vandalo
guas, aguzzo
guer, uomo
guerolf, lupo mannaro
guid, vasto, ampio
guider, contro
guirdi, valore
guister, occidente
gutzo, goto
iderzon, siepe
ilza, elsa
laib, lascito
lamp, agnello
lancpard, longobardo
Lancparda, Langobardia
Lancpardo land, Langobardia
leub, leup, caro
lista, striscia; treccia
machin, forza
mahal, discussione
marrian, ostacolare
maur, terreno paludoso
mod, coraggio
mundon, avere sotto protezione
murioth, parte superiore del braccio
nand, coraggioso
natzi, rete
naud, necessità
nordeman, norvegese
north, settentrione
octa, aurora
osa, calzoni
ov, ob, corte
perso, orsacchiotto
pittan, pregare
plov, aratro
popo, ragazzo
pora, portatrice
poro, portatore
poto, messaggero
praid, largo
praida, pianura
purg, fortezza, città
purgund, burgundo
quedan, dire
rapt, trave
raud, rosso
reud, rossiccio
rinc, giovane guerriero
rissi, potente
rissi, regno
sadol, sella
salo, scuro
sax, coltello
saxo, sassone
scadan, distruggere
scapt, giavellotto
scora, costa, scogliera
scritan, saltare
sculca, pattuglia
sind, viaggio
snaida, incisione
sporo, sperone
sprincan, zampillare
suab, svevo
suind, forte
sunderolf, lupo solitario
sunderon, separare
sundro, sundero, separatamente
tad, fatto
tano, danese
thanc, grazie
thechin, uomo, guerriero
thingon, donare
thinx, donazione
thoring, turingio
thung, pesante; importante
thurs, gigante
tis, dea
treno, avambraccio
troct, schiera
troctin, signore
trocting, cavaliere della damigella d'onore
ugo, mente, intelletto
us, casa
zan, dente
zangar, zannuto
zit, tempo
sabato 22 novembre 2014
adal, nobile
adeling, nobiluomo
aid, giuramento
aido, accusatore
aim, paese
aist, ira
alb, elfo
and, mano
angar, pascolo
ans, aso (divinità pagana)
arga, codardo; omosessuale passivo
ari, esercito
armand, compassionevole
aud, ricchezza
austar, oriente
camph, battaglia
camphio, campione
casindi, compagno; conte
cast, ospite
crap, tomba
cuni, stirpe
cuning, re
erchen, puro, splendido
erf, marrone
erl, nobiluomo
eua, legge
fader, padre
fano, bandiera
fara, tribù
feld, campo
fereha, quercia
fio, denaro
fol, bicchiere
frido, pace
fulc, popolo
fur, fuoco
furd, guado
gaida, punta
gair, lancia
gand, demone
gard, corte
gild, pagamento
Godan, Odino
gra, grigio
grima, maschera
gris, maiale
guala, straniero
guald, bosco
gualdan, dominare
guec, via
guini, amico
guip, donna
guld, oro
gunda, battaglia
ilda, battaglia
lagi, coscia
land, terra
lang, lungo
laun, ricompensa
lidan, andare
linda, tiglio; scudo
liud, gente
man, uomo
mara, cavallo
marcha, confine
marchio, marchese
mari, famoso
maz, cibo
meta, dote, ricompensa
metfio, rendita
morgin, mattino
morth, omicidio
mund, difesa, protezione
nist, nido
nusca, fibbia
odol, patria
pair, verro
pald, coraggioso
pando, bandiera
pard, barba
perg, montagna
perga, riparo
pero, orso
pert, splendente
plod, sangue
prand, spada; tizzone
rachin, consiglio
rad, cosiglio
rai, cadavere
ram, corvo
rod, gloria
ros, cavallo
scala, coppa
scalc, servo
scamara, spia; ladrone
scara, schiera
scauni, bello
scherpha, corredo della sposa
schild, scudo
schilla, campanello
sculd, debito
selpo, sé
sigo, vittoria
slahi, colpo
smido, fabbro
sonor, branco di maiali
stol, sedia
tach, giorno
theo, servo
theuda, popolo
trud, forza
ulf, lupo
urm, serpente; drago
zaban, offerta sacrificale
zala, pericolo
zaua, assembramento
zucho, duca
I DIRITTI E IL LEVIATANO
Non abbiamo diritti propriamente detti. Questa è la dura realtà dei fatti. Se infatti un diritto non può essere esercitato immediatamente, non si può in alcun modo considerare tale. Prendiamo ad esempio il voto. Non è un vero diritto, perché per esercitarlo serve il documento elettorale, che è gigantesco: uno non se lo porta certo dietro quando va in giro. Chi lo smarrisce se lo deve far rifare e deve sopportare la coda in anagrafe, spiegare la rava e la fava al funzionario di turno e via discorrendo: si frappongono ostacoli non indifferenti tra la volontà di ottenere il documento e il suo rilascio. Un tempo, quando bastava la carta di identità per votare, il voto poteva ancora essere considerato qualcosa di simile a un diritto. Una definizione fondamentale è cambiata in modo irreversibile e nessuno sembra essersene accorto. I governi non sono nemmeno più eletti dal popolo, ma tutti si concentrano sul culo della bellona di turno, aspettandosi che ne escano praline di cioccolato. In questo regime orwelliano non si respira. Per ottenere qualsiasi cosa è necessario produrre montagne di scartoffie. Dicono di voler semplificare, e risolvono la cosa complicando tutto in modo insostenibile, chiamando però "semplificazione" il proliferare di procedure burocratiche più incomprensibili di una fitta serie di geroglifici alieni. Dicono di voler tagliare le spese, e moltiplicano senza sosta il numero dei tecnocrati parassitari. Qualcuno poi afferma che avere giustizia è un diritto. Bene, facciamo qualche rapido ragionamento. Subisci un'ingiustizia? Ti manganellano a morte? Muori di cancro per l'Eternit? Se hai parenti che strillano e portano il tuo caso all'attenzione dei media, le folle si uniranno alla protesta e strepiteranno. Le immagini del tuo corpo tumefatto gireranno per Facebook. Su di te faranno informazione e disinformazione. I giornalisti sciacalli trarranno da tutto ciò vantaggio, quindi di te e del tuo caso si parlerà per anni. Non sempre però è così. Sei solo al mondo? Non hai nessuno che urli e picchi pugni sul tavolo per farti avere giustizia? Nessuno parlerà nel Web dell'ingiustizia che hai dovuto subire, sarai soltanto una nullità dimenticata nel fango di un angiporto. Sarai inghiottito dall'Oblio. Anche nell'iniquità ci sono figli e figliastri! Quindi la si smetta di parlare di "diritti", è il concetto stesso che non è definito bene. Una cosa dovrebbe a questo punto essere ben chiara a tutti: questo organismo statuale vessatorio macina i cittadini-servi e rende loro la vita impossibile senza dare nulla in cambio.
domenica 16 novembre 2014
UN RIASSUNTO