giovedì 9 luglio 2015

PROVE INTERNE DELLA PRONUNCIA RESTITUTA DEL LATINO: SVILUPPI DI -G- INTERVOCALICA DAVANTI A -I- IN ITALIANO

Così scrive il Grandgent nel suo Introduzione allo studio del latino volgare:

259. G' verso il quarto secolo diventò prepalatale e si allargò in y, così nel latino popolare come nell'ecclesiastico: Gerapolis per Hierapolis, Per., 61, 3; "calcostegis non calcosteis", App. Pr.: CON.GI.GI = conjugi, S., 349; geinna = jejuna, Stolz, 275, Neumann, 5, Lat. Spr., 473; GENVARIVS, S., 239; GENARIVS, Pirson, 75; agebat = aiebat, Ienubam = Genavam, ingens = iniens, Bon. 173; agebat = aiebat, agere = aiere, Sepulcri, 205; Gepte, Tragani, Troge, Haag, 33; iesta, D'Arbois, 10. Ma prima che ciò avvenisse, frĭgĭdus nella maggior parte dell'impero era divenuto frįgdus (App. Pr., « frigida non fricda »), vĭgĭlat *vįglat e digitus in alcuni luoghi era divenuto dįctus (Franz. ∂, 1, 15-16): cfr. § 233.
Questo y, quando era intervocalico, si fuse, in quasi tutto l'impero, con e o i seguenti, se erano accentati: magĭster > *mayįster > maẹster; così *pa(g)é(n)sis, re(g)ína, vi(g)ínti, ecc.; così è forse da dire la proclitica ma(g)is. Cfr. Agrientum, βειεντι = vigínti, μαειστρο, ecc., Vok., II, 461 (cfr. maestati, Vok. II, 460); trienta, S., 349, Pirson, 97; quarranta = quadraginta, Pirsono, 97; aeliens, colliens, diriens, negliencia, Haag, 34; recolliendo, ecc. F. Diez, Grammaire des langues romanes, I, 250. Postonico e dopo consonante, l'y di regola rimase, tranne quando la sua scomparsa fu portata dall'analogia (come in colliens per *colliente, ecc.); légit, léges, plangit, argéntum. Ma talvolta si fuse nei parossitoni con un i seguente: roitus (= rógitus = rogátus), Vok., II, 461.
La Spagna, una parte del sud-ovest della Gallia, parte della Sardegna, della Sicilia e del sud-ovest d'Italiarimasero al grado y; altrove l'y proseguì il suo sviluppo nelle lingue romanze. Cfr. Lat. Srp., 473 (1)

(1) Un po' di luce sulla seriore pronuncia ecclesiastica ci è data dal ragguaglio contenuto in un frammento di trattato del decimo secolo sulla pronuncia latina, Thurot, 77,, secondo cui g ha il "proprio suono" (cioè quello dell'italiano g in gente) davanti ad e e i, ma è debole davanti ad altre vocali.

Già abbiamo trattato diversi casi di evoluzione della velare -g- intervocalica davanti a vocale anteriore: 


Passiamo ora ad altri casi non meno significativi, anche se non coinvolgono arretramenti dell'accento e cadute di vocali tra due consonanti.

Si vede come in diverse e importanti parole una occlusiva velare -g- intervocalica si è indebolita nella semiconsonante /j/ fino a scomparire se seguita da -e- e da -i-.

Il latino magis si è evoluto in /'majis/, dando origine all'italiano mai e ma.

Il latino magistru(m), accusativo di magister, si è evoluto in /ma'jistru/ e ha finito col dare in italiano maestro

Il latino sagitta si è evoluto in /sa'jitta/ e ha finito col dare in italiano saetta.

Se per assurdo la pronuncia di queste parole avesse avuto ab aeterno la consonante affricata /dʒ/ tipica del latino ecclesiastico, come pretendono i nostri avversari, questa non sarebbe scomparsa nel nulla, dato che non è nella natura di tale suono dileguarsi: avremmo *magi, *magestro e *sagetta

Si vede che la consonante /dʒ/ si è sviluppata a partire da /j/ dove questo non è scomparso: un simile mutamento si riscontra in numerosissime lingue. 

Ovviamente parole come magistrale e sagittario non provano nulla, visto che sono state reintrodotte come parole dotte direttamente dal latino ecclesiastico.  

PROVE INTERNE DELLA PRONUNCIA RESTITUTA DEL LATINO: LA NATURA COMPOSTA DI ETIAM

Nel latino ecclesiastico, densissimo di congiunzioni e di avverbi, spicca la parola etiam "anche", pronunciata /'etsjam/. Qual è l'origine di questa congiunzione? Semplice, deriva dalla giustapposizione di et "e" con iam "già". L'assibilazione che ha portato alla pronuncia /'etsjam/ ha agito in posizione sintattica, dato che i fonemi /-t/ e /j-/ dal cui scontro è sorta appartengono a parole diverse.

È ben chiaro e di per sé autoevidente che /'etjam/ senza assibilazione deve essere stata la forma di partenza, perché questo ci dice l'etimologia. Sostenere che debba essere stato /'etsjam/ da sempre è un palpabile controsenso.

Così accade che i sostenitori della pronuncia ecclesiastica ab aeterno debbano rinunciare all'etimologia della congiunzione in questione, scegliendo assurdamente di ritenerla una parola inanalizzabile pur di salvare il loro preconcetto dogmatico.

Casi di alterazione di consonanti in condizioni simili si davano nel latino tardo e volgare, perdurando ancora nelle lingue romanze. Ad esempio abbiamo il latino postea "poi, in seguito", alla lettera post ea "dopo queste cose", che si è evoluto nell'italiano poscia (ormai in disuso). Allo stesso modo ante id "davanti a ciò" si è evoluto nell'italiano anzi; confronta anche latino antea "una volta, in precedenza", per ante ea "prima di queste cose".  

PROVE INTERNE DELLA PRONUNCIA RESTITUTA DEL LATINO: IL DITTONGO SECONDARIO IN AES E L'AGGETTIVO AHENUS

Il vocabolo latino aes, gen. aeris "rame, bronzo", deriva da un precedente *aies-, che corrisponde al sanscrito ayas- "metallo; ferro". La pronuncia ecclesiastica di questo vocabolo mostra una vocale /e/. Non è possibile ciò che vanno affermando i nostri avversari, che questo vocabolo avesse una vocale /e/ ab aeterno. Notiamo innanzitutto il derivato aggettivale ahenus /a'e:nus/ "bronzeo" (variante aheneus /a'e:neus/) presente ad esempio nel cognomen Ahenobarbus, alla lettera "dalla barba del color del rame". Questo aggettivo deriva da un originario *aiesnos. Questi sono gli sviluppi occorsi:

1) *àies /'ajes/ > aes /aes/
2) *àiesnos /'ajesnos/ > *aèsnos /a'eznos/ > ahenus /a'e:nus/

Nel primo caso la semiconsonante mediana si è dileguata e si è formato un dittongo secondario.
Nel secondo caso l'accento si è spostato sulla seconda sillaba e si è creato un iato, marcato graficamente da una lettera h, a cui non corrisponde alcuna aspirazione (come del resto in altre occorrenze di -h- mediana già documentati dai grammatici). L'ipotesi più probabile è che gli antichi usassero il carattere h per marcare un'occlusiva glottidale che ricorreva per separare vocali non appartenenti alla stessa sillaba.

L'opposizione tra aes, aeris e ahenus prova che forme come /aes/, /'aeris/ hanno un loro fondamento etimologico inattaccabile e sono anteriori a forme monottongate come /ɛ:s/, /'ɛ:ris/ sviluppatesi in seguito.

mercoledì 1 luglio 2015

LINGUA LONGOBARDA E LINGUA CIMBRA: SECONDI O TERZI CUGINI - parte 5

Conclusioni

Il diverso trattamento dei dittonghi proto-germanici /ai/ e /au/ in sillaba tonica nella lingua dei Longobardi e in quella dei Cimbri è subito evidente dagli esempi da me riportati, basta solo avere un po' di pazienza. Trovo strano che la cosa sia sfuggita in modo sistematico a Schweizer, Bellotto e Bidese. Eppure è sufficiente confrontare una lista di radici estratte da antroponimi longobardi con i corrispondenti vocaboli cimbri per capirlo senza possibilità di errore. Ecco una sintesi: 

1) Dove l'antico alto tedesco ha il monottongo /o:/ dal proto-germanico /au/, il cimbro ha il dittongo [ɔɑ̯] (es. proat "pane").
2) Dove l'antico alto tedesco ha il dittongo /ou/ dal proto-germanico /au/, il cimbro ha il monottongo [o:], ben diverso dal suono [
ɔɑ̯] di cui sopra (es. pome "albero").

Da questi fatti si può dedurre una semplice prova empirica, che a partire da un qualsiasi dialetto tedesco odierno è in grado di smentire all'istante ogni tentativo di ritenerlo un discendente della lingua longobarda. Si prendano ad esempio le seguenti parole: "rosso" (tedesco standard rot), "pane" (tedesco standard Brot) e "morte" (tedesco standard Tod). Se qualcuno fosse in grado di trovare anche una sola varietà di tedesco in cui tali parole hanno lo stesso dittongo delle parole per dire "albero" (tedesco standard Baum), "polvere" (tedesco standard Staub) e "porro" (tedesco standard Lauch), allora si sarebbe trovato qualcosa di davvero eccezionale. Questo però non avviene. Ne consegue che le varietà della lingua cimbra non discendono dalla lingua dei Longobardi, che si è separata dal resto dell'antico alto tedesco molto tempo prima.

Qualcuno potrebbe obiettare che sto comparando due lingue sfasate di oltre mille anni, dato che i lemmi del longobardo ricostruito si basano su materiale del VII-VIII secolo e quelli del cimbro di Giazza su attestazioni e documenti del XIX-XX secolo. In altre parole, il longobardo avrebbe potuto subire cambiamenti fonetici anche notevoli se fosse sopravvissuto fino ad oggi. Questo è vero, e in effetti ci sono prove di mutamenti davvero bizzarri nella fase finale della lingua. Tuttavia non sarebbero stati gli stessi sviluppi occorsi in altre varietà dell'antico alto tedesco, a causa dell'isolamento delle popolazioni longobarde dopo la fine del Regno. 

Altri diranno che ho fornito in realtà una prova della quasi identità tra longobardo e cimbro, dato che sono numerosissime le coincidenze e le quasi coincidenze tra i vocaboli da me riportati. Si tratta tuttavia di un'osservazione abbastanza oziosa, visto che si tratta in ogni caso di lingue discendenti da un antenato comune che condividono numerose caratteristiche. Queste somiglianze non sono infatti di alcun aiuto al fine di dimostrare o di confutare l'ipotesi di una continuità tra longobardo e cimbro - mentre le divergenze nello sviluppo dei dittonghi hanno il potere di fornire la confutazione, per quanto possano sembrare dettagli insignificanti.

In entrambe le lingue esistono parole distinte grazie all'opposizione di fonemi con cui i parlanti lingue romanze hanno poca dimestichezza, e numerosi contesti fonetici sono sorprendentemente simili. Riporto pochi esempi.

Due coppie minime in longobardo:

graus [graʊ̯s] "orribile"  
graus [graʊ̯s̪] "grande" 

ring [riŋg] "anello"
rinc [riŋkh] "guerriero"

Una coppia minima in cimbro di Giazza: 

nauc [naʊ̯k] "nuovo"
nauk [naʊ̯kx] "schiaccia!"

Se tante sono le somiglianze, altrettante sono le differenze, anche nel lessico. Esistono moltissime parole longobarde che non hanno nessun corrispondente in cimbro. Il cimbro ignora ad esempio alcune comuni denominazioni del maiale, che invece si trovano in longobardo:

gris [gri:s] "maiale"
pair [paɪ̯r] "porco"

Esiste tutto un mondo concettuale che i Cimbri non hanno conservato, un patrimonio relativo a termini poetici, kenningar, vocaboli dotti e simili. I Longobardi mantenevano, come tutti i Germani antichi, questa eredità di tempi remoti, che è lontanissima dai concetti del mondo moderno. Anche i nomi di divinità pagane sono da tempo immemorabile sprofondati nell'oblio in tutta l'area cimbra, mentre in longobardo rimasero a lungo vitali. Data la grande disparità cronologica, non si può fare un raffronto sensato basandosi su queste realtà.

Non tutto il materiale lessicale del cimbro è arcaico: esistono moltissimi prestiti da varietà di romanzo, che in numerosi casi hanno subito mutamenti fonetici come la formazione di dittonghi da vocali lunghe. Questi sono alcuni esempi: 

bronzi~ [bron'tsi:n] "campanello delle vacche" 
cami~ [ka'mi:n] "camino" 
casu~ [ka'zu:n] "baita, malga" 
catzoul [ka'tsɔʊ̯l] "cazzuola" 
comau~ [ko'maʊ̯n] "comune" 
presau~ [pre'zaʊ̯n] "prigione" 
rami~ [ra'mi:n] "contenitore di rame" 
roncau~ [roŋ'kaʊ̯n] "roncola" 
 
I prestiti dal tardo latino e dal protoromanzo in longobardo erano con ogni probabilità abbastanza numerosi, ma mi sento di dire che erano di diverso genere rispetto a quelli che si trovano in cimbro. Solo per fare un esempio si deduce l'esistenza di castel ['kastel] "castello" e di castelman ['kastelman] "castellano", a partire dall'antroponimo Castelmannus.  

Si possono citare infine alcuni falsi amici, parole che suonano in modo identico o quasi in longobardo e in cimbro, pur avendo significato dissimile:

Longobardo maur [maʊ̯r] "terreno paludoso" (n.)
Cimbro
maur [maʊ̯r] "muro"

Longobardo paissan ['paɪ̯s̪s̪an] "frenare"
Cimbro paizan ['paɪ̯s̪s̪an] "mordere"

Longobardo parn [parn] "bambino"
Cimbro parn [parn] "greppia, presepe"

Longobardo raude ['raʊ̯de] "rossi"
Cimbro raude ['raʊ̯de] "rogna"

Longobardo rinc [riŋkh] "guerriero"
Cimbro rink [riŋkx] "anello" 

L'idea classica dell'origine dei Cimbri a partire da ondate di colonizzazione dalla Baviera rimane valida. Al massimo si può retrodatare l'inizio di tale popolamento al XI secolo, come alcuni suggeriscono con fondati argomenti (Panieri, 2008). Non sono riuscito a trovare vocaboli cimbri risalenti a un possibile sostrato longobardo: se anche i Bavaresi si fossero innestati su una precedente popolazione longobarda, ne avrebbero sostituito completamente la lingua. 
 

LINGUA LONGOBARDA E LINGUA CIMBRA: SECONDI O TERZI CUGINI - parte 4

Raccolta di locuzioni e di frasi

Note: 

Longobardo = conlang neolongobarda  

Cimbro = cimbro di Giazza (Ljetzan)  
     Fonti: Cappelletti-Schweizer 1942, con alcuni adattamenti ortografici - salvo diversamente indicato. Alcune locuzioni cimbre sono state formate a partire dal materiale contenuto nella  suddetta opera. 

Trascrizione fonetica in caratteri IPA.  

Il longobardo conserva il genitivo, mentre il cimbro di Giazza lo ha rimpiazzato con una costruzione diversa: 

Longobardo peron erza ['pɛron 'ɛrtsa] "cuore di orso" 
Cimbro heartz on pearen ['hɛɑ̯rts on 'pɛɑ̯ren]*

Longobardo rammes federa ['rammes 'fɛdera]
    "piuma di corvo"
 

Cimbro vedar on rame ['vɛdar on 'rame] 

Longobardo ulfes plod ['ulfes 'plo:d] "sangue di lupo"  
Cimbro pljuat on bolve ['pljuɑ̯t on 'bɔlve] 

Longobardo mines fader us ['mi:nes 'fader 'u:s]
    "la casa di mio padre" 

 Cimbro iz haus on maime vater [is̪ 'haʊ̯s on maɪ̯me 'vater]

*Cappelletti-Schweizer riporta paime hearte dentro al cuore, evidentemente un refuso per paime heartze, come provato da altre fonti (es. mai heartz "il mio cuore" si trova in Piazzola, 2004). 

L'uso del dativo e dell'accusativo è invece molto simile nelle due lingue: 

Longobardo minemo proder ['mi:nemo 'pro:der]
     "a mio fratello"

Cimbro maime pruodar [maɪ̯me 'pruo̯dar] 

Longobardo thisemo man ['θisemo 'man]
    "a quest'uomo"
 

Cimbro disame manne ['disame 'manne]

Longobardo godan tach ['go:dan 'taχ] "buon giorno"
Cimbro
guatan tak ['guɑ̯tan 'takh

Longobardo godan tach allen ['go:dan 'taχ 'alle:n]
    "buon giorno a tutti"

Cimbro
guatan tak in aljan
['guɑ̯tan 'takx in 'aʎan] 

Alcune forme verbali e una breve miscellanea di frasi

Longobardo ih quidu thir [iç 'khwidu θir] "io ti dico"
Cimbro i kudedar [i 'kxudedar]


Longobardo ih quidu imo [iç 'khwidu imo] "io gli dico"
Cimbro i kudeime [i 'kxudeime] 


Longobardo er quidit mir [ɛr 'khwidit mir]
     "egli mi dice"

Cimbro er kaupar [
ɛr 'kxaʊ̯par]  

Longobardo se quedand uns [se: 'khwɛdand uns]
    "essi ci dicono"

Cimbro si kounus [si
'kx
ɔʊ̯nus]   

Longobardo guemo chipistu thaz? [gwɛmo 'kipistu 'θats]
    "a chi dai questo?"
 

Cimbro beme gisto daz [bɛme 'gisto 'das̪] 

Longobardo guiu suigostu? [gwiʊ̯ 'swi:go:stu?]
    "perché taci?"

Cimbro bau sbaigasto [baʊ̯ 'zbaɪ̯gasto?] 

Longobardo iz ist min [its ist 'mi:n] "è mio" 
Cimbro z ist mai~ [s̪ist main]  

Longobardo min proder ist god [mi:n 'pro:der ist 'go:d]
    "mio fratello è buono"
 

Cimbro mai~ pruodar ist guat [main 'pruo̯dar ist 'guɑ̯t] 

Longobardo ther passi guirdit graus [θɛr 'paʃʃi 'gwirdit 'graʊ̯s̪]
    "il torrente si ingrossa"
 
Cimbro
inj pax kint groaz [i
ɲ 'pax kxint 'grɔɑ̯s̪]

Longobardo ther und geng in themo use [θɛr 'und 'ge:ŋg in θɛmo 
   'u:se] "il cane è andato nella casa"
Cimbro inj hunt ist gangat inj ime hause
     [iɲ 'hunt ist 'gaŋgat iɲ ime 'ha
ʊ̯ze]

Longobardo ther und nist indar themo use, er is undar themo tische
  [θɛr 'und nist 'indar θɛmo 'u:se, 'ɛr ist 'undar θɛmo 'tiske]
    "il cane non è dietro la casa, è sotto il tavolo"

Cimbro inj hunt ist nicht hintar me hause, er ist unter me tisch
  [iɲ 'hunt ist 'niçt 'hintar me 'haʊ̯ze, 'ɛr ist 'unter me 'tiʃ]
 

Longobardo the undos ni sind indar then usiron, se sind undar then
  tiscon [θe: 'undos ni sind 'indar θe:n 'u:siron, se: sind 'undar θe:n
  'tiskon]
    "i cani non sono dietro le case, sono sotto i tavoli"

Cimbro de hunte sain nicht hintar de hausar, se sind untar de tische
  [de 'hunte sain 'niçt 'hintar me 'haʊ̯zar, 'se sain 'untar de 'tiʃe]

Longobardo min moder scal queman morgine tzo princan mir gild
  min [
mi:n 'mo:der skal 'khwɛman 'mɔrgine tso: 'priŋkan mir 'gild
  'mi:n]
     "mia madre deve venire domani a portarmi il mio denaro"
 
Cimbro mai
~ muatar mougat ken morgan tze pringamar maine
  marcitan [maɪ̯n 'mu
ɑ̯tar 'mɔʊ̯gat 'kxɛ:n 'mɔrgan tse 'priŋgamar
  maɪ̯ne mar'kitan]

Chiudiamo infine con una stringata sentenza che farà saltare i nervi alle donzelle 😀: 

Longobardo Guaz tot thius magat mit theru alesnu cahandon?
  Iz guari patz si abedi nadela andi fadom.
  [gwats 'to:t θiʊ̯s 'magat mit θɛru 'alesnu ka'handon? its 'gwa:ri
  'pats si: 'aβe:di 'na:dela andi 'fadom]
    "Che cosa fa quella ragazza con la lesina in mano? Sarebbe
    meglio se avesse ago e  filo."

Cimbro
Ba tuat disa diarn pitar aal in de hênte? Iz bêr paz, mo si
   hête a nadal un vann.
    [ba 'tuɑ̯t diza 'diɑ̯rn pitar 'a:l in de 'hænte? is̪ b
æ:r 'pas̪ mo si 
    'hæ:te a 'na:dal un 'van] 
 

venerdì 26 giugno 2015

LINGUA LONGOBARDA E LINGUA CIMBRA: SECONDI O TERZI CUGINI - parte 3

Corrispondenze M-Z

Note: 

Longobardo = conlang neolongobarda 

Cimbro = cimbro di Giazza (Ljetzan) 
    Fonti: Cappelletti-Schweizer 1942, con alcuni adattamenti ortografici - salvo diversamente indicato. 

Trascrizione fonetica in caratteri IPA.

Longobardo machon ['maχχo:n] "fare"
Cimbro machan ['maxan] "fare"

Longobardo magan ['magan] "potere"
Cimbro mougan ['mɔʊ̯gan] "potere"

Longobardo malan ['malan] "macinare"
Cimbro malj [maʎ] "macinare" 

Longobardo man [man] "uomo"
Cimbro mann [man] "uomo"

Longobardo mannisco ['mannisko] "persona"
Cimbro mentsch [mɛntʃ] "persona"

    Longobardo manniscon ['manniskon] "persone"
    Cimbro mentsche ['mɛntʃe] "persone"

Longobardo mano ['ma:no] "luna"
Cimbro ma~, ma [ma:n, ma:] id.

Longobardo marcha, march ['marχa, marχ]
       "confine"

Cimbro march [marx] "confine"

    Longobardo marcha, marchir ['marχa:, 'marxir]
         "confini"

    Cimbro mêrchar ['mærxar] "confini"

Longobardo matzirax ['mattsiraks] "coltello"
Cimbro meizar ['mɛɪ̯s̪s̪ar] "coltello"

Longobardo moder ['mo:der] "madre"
Cimbro muotar ['muo̯tar] "madre"

Longobardo moma ['mo:ma] "zia"
Cimbro muama ['muɑ̯ma] "zia"

Longobardo mus [mu:s] "topo"
Cimbro maus [maʊ̯s] "topo"

Longobardo nabogair ['nabogaɪ̯r] "succhiello"
Cimbro eabogar ['ɛɑ̯bogar] "trivello"

Longobardo nact [nakt] "notte"
Cimbro nacht [naçt] "notte"

Longobardo nadela ['na:dela] "ago"
Cimbro nadal ['na:dal] "ago"


Longobardo nagal ['nagal] "chiodo; unghia"
Cimbro nagal ['nagal] "chiodo"

Longobardo naiman, ni aiman ['naɪ̯man, ni 'aɪ̯man]
     "nessuno"

Cimbro niamon ['niɑ̯mon] "nessuno" 

Longobardo namo ['namo] "nome"
Cimbro name ['name] "nome"

Longobardo nasa ['nasa] "naso"
Cimbro nase ['naze] "naso" 

Longobardo naud [naʊ̯d] "necessità"
Cimbro noat [nɔɑ̯t] "necessario"

Longobardo nebul ['nɛbul] "nebbia"
Cimbro nebal ['nɛbal] "nebbia"

Longobardo neman ['nɛman] "prendere"
Cimbro leman, len ['lɛman, lɛ:n] "prendere"

Longobardo niguect ['nigwɛkt] "nulla"
Cimbro nicht [niçt] "nulla" 

Longobardo nist, nest [nist, nɛst] "nido"
Cimbro nest [nɛst] "nido"

Longobardo nistio ['nistjo] "scansafatiche"
Cimbro nistar ['nistar] "scansafatiche"

Longobardo niui ['niʊ̯wi, 'niʊ̯ji] "nuovo"
Cimbro nauc [naʊ̯k] "nuovo" 

    Longobardo nia ['ni:a] "nuova"
   
Cimbro nauge ['naʊ̯ge] "nuova" 

Longobardo niun [niʊ̯n] "nove"
Cimbro naune ['naʊ̯ne] "nove"

Longobardo ob, ov [ɔβ] "corte"
Cimbro houf [hɔʊ̯f] "cortile"

Longobardo orn [ɔrn] "corno"
Cimbro horn [hɔrn] "corno"  

Longobardo osa ['ɔsa] "calzone"
Cimbro house ['hɔʊ̯ze] "calza"

Longobardo oxo ['ɔkso] "bue"
Cimbro oukse ['ɔʊ̯kse] "bue"

Longobardo pand [pand] "legaccio"
Cimbro pant [pant] "legaccio"

Longobardo papho, phapho ['phaφφo] "prete"
Cimbro pfaffe ['pfaffe] "prete"

Longobardo para ['pa:ra] "lettiga, bara"
Cimbro paur [paʊ̯r] "bara"

Longobardo pard [pard] "barba"
Cimbro part [part] "barba"

Longobardo pari ['pari] "bacca"
Cimbro peir [pɛɪ̯r] "fragola"

Longobardo passi ['paʃʃi] "torrente, ruscello"
Cimbro pach [pax] "torrente, ruscello"

Longobardo paum [paʊ̯m] "albero"
Cimbro pome ['po:me] "albero"

    Longobardo paumos ['paʊ̯mos] "alberi"
    Cimbro poman ['po:man] "alberi"

Longobardo pausi ['paʊ̯si] "malvagio"
Cimbro pöase ['pøɑ̯ze] "cattivo" 

Longobardo pech ['pɛx] "pece"
Cimbro pech ['pɛx] "resina"

Longobardo perg [pɛrg] "monte"
Cimbro perk [pɛrkx] "monte"

    Longobardo pergos ['pɛrgos] "monti"
    Cimbro perge ['pɛrge] "monti"

Longobardo pero ['pɛro] "orso"
Cimbro pear,
pêr [pɛɑ̯r, pær] "orso"

    Longobardo peron ['pɛron] "orsi"
    Cimbro pearn, pêrn ['pɛɑ̯rṇ, pærn] "orsi"

Longobardo peroloch ['pɛrolɔχ] "tana dell'orso"
Cimbro pearlouch ['pɛɑ̯rlɔʊ̯x] "tana dell'orso"

Longobardo pia ['pi:a] "ape"
Cimbro paje ['paje] "ape"

    Longobardo pion ['pi:o:n] "api"
    Cimbro pajan ['pajan] "api"

Longobardo pil ['pi:l] "scure"
Cimbro pail [paɪ̯l] "scure"

Longobardo piliban [pi'li:ban] "rimanere"
Cimbro bolaiban [bo'laɪ̯ban] "rimanere"

Longobardo pimarchian [pi'marxjan] "segnare"
Cimbro bomerkan [bo'mɛrkxan] "segnare"

Longobardo pistu ['pistu] "sei tu"
Cimbro pisto ['pisto] "sei tu"

Longobardo pitzo, pitza ['pittso, 'pittsa] "boccone, tozzo"
Cimbro piz ['pis̪] "boccone, tozzo"

Longobardo pizan ['pi:tsan] "mordere"
Cimbro paizan ['paɪ̯s̪s̪an] "mordere"

Longobardo pla [pla:] "azzurro" 
Cimbro pjap [pjap] "azzurro"

Longobardo plind [plind] "cieco"
Cimbro
plint [plint] "cieco"

Longobardo plod [plo:d] "sangue"
Cimbro pljuat [pljuɑ̯t] "sangue"

Longobardo plov [phlo:β] "aratro"
Cimbro fluage ['fluɑ̯ge] "aratro"

Longobardo poch [po:χ] "libro"
Cimbro puach [puɑ̯x] "libro"

Longobardo pocha ['po:χa] "faggio"
Cimbro puache ['puɑ̯xe] "faggio"

Longobardo popo ['po:po] "ragazzo"
Cimbro puobe ['puo̯be] "ragazzo"

Longobardo prand [prand] "tizzone; spada"
Cimbro [prant] "tizzone acceso" 

Longobardo prannian ['prannjan] "bruciare"
Cimbro ['prɛɲan] "bruciare"

Longobardo praud [praʊ̯d] "pane"
Cimbro proat [prɔɑ̯t] "pane"

Longobardo prechan ['prɛxxan] "rompere"
Cimbro prechan ['prɛxan] "rompere"

Longobardo princan ['priŋkan] "recare"
Cimbro pringan ['priŋgan] "recare"

Longobardo proder ['pro:der] "fratello"
Cimbro pruadar ['pruɑ̯dar] "fratello"

Longobardo prunna ['prunna] "sorgente" (f.)
Cimbro prunde ['prunde] "sorgente" (m.)

Longobardo pruns [pruns] "brace"
Cimbro prunst [prunst] "bruciore"

Longobardo quedan ['khwɛdan] "dire"
Cimbro koun [kxɔʊ̯n] "dire" 

Longobardo queman ['khwɛman] "venire"
Cimbro ken [kx
ɛ:n] "venire" 

Longobardo ram [ram] "corvo"
Cimbro ram [ram] "corvo"

    Longobardo rammos ['rammos] "corvi"
   
Cimbro rême ['ræme] "corvi"

Longobardo raubon ['raʊ̯bo:n] "rapinare, predare"
Cimbro roapan ['rɔɑ̯pan] "rapinare, predare"

Longobardo raud [raʊ̯d] "rosso"
Cimbro roat [rɔɑ̯t] "rosso"

Longobardo raustian ['raʊ̯stjan] "arrostire"
Cimbro röastan ['røɑ̯stan] "friggere"

Longobardo rechimpogo ['rɛximpɔgo] "arcobaleno" 
Cimbro reghenboghe ['rɛgenbɔge] "arcobaleno"

Longobardo ring [riŋg] "anello"
Cimbro rink [riŋkx] "anello"

Longobardo rippi ['rippi] "costola"
Cimbro ripe ['ripe] "costola"

Longobardo rissi ['ri:ʃʃi] "ricco, potente"
Cimbro raich [raɪ̯ç] "ricco"


Longobardo ros [rɔs] "cavallo"
Cimbro rousch [rɔʊ̯ʃ] "cavallo"

Longobardo sach [sakh] "sacco"
Cimbro sak [zakx] "sacco"

Longobardo sadol ['sadol] "sella"
Cimbro setal ['zɛtal] "sella"

Longobardo saipho ['saɪ̯pho] "sapone"
Cimbro soft [zɔft] "sapone"

Longobardo salz [salts] "sale"
Cimbro saltz [zalts] "sale"

Longobardo sauola ['sa:wola] "anima"
Cimbro seal [zɛɑ̯l] "anima"

Longobardo scado ['skado] "ombra"
Cimbro schat [ʃat] "ombra"

Longobardo scaf [ska:φ] "pecora"
Cimbro scha [ʃa:] "pecora"

Longobardo scauni ['skaʊ̯ni] "bello"
Cimbro schua~ [ʃuɑ̯n] "bello"

Longobardo schilla ['skilla] "campanello"
Cimbro schell [ʃɛl] "campanaccio"

Longobardo schitzia ['skittsja] "merda"
Cimbro schaitze, schaize ['ʃaɪ̯tse, 'ʃaɪ̯s̪s̪e] "merda"* 


*cfr. Nordera, 1991

Longobardo schizan ['ski:tsan] "defecare"
Cimbro schaitzan, schaizan ['ʃaɪ̯tsan, 'ʃaɪ̯s̪s̪an]
     "defecare"*
 
*Nordera, 1991

Longobardo scoch [sko:χ] "scarpa"
Cimbro schuoch [ʃuo̯x] "scarpa"

    Longobardo scohos [sko:hos] "scarpe"
    Cimbro schuoge ['ʃuo̯ge] "scarpe"

Longobardo scossutor [sko:ssutor] "calzolaio"
Cimbro schuastar ['ʃuɑ̯star] "calzolaio"

Longobardo scriban ['skri:ban] "scrivere"
Cimbro scraiban ['skraɪ̯ban] "scrivere"

Longobardo scur [sku:r] "tempesta"
Cimbro schaur [ʃaʊ̯r] "grandine, tempesta"

Longobardo scutzila ['skuttsila] "scodella"
Cimbro schuzal [ʃus̪s̪al] "scodella"

Longobardo se sind [se: 'sind] "essi sono"
Cimbro si sain [zi 'zaɪ̯n] "essi sono"

Longobardo sehan, sean ['sɛhan, 'sɛan] "vedere"
Cimbro segan ['zɛgan] "vedere"

Longobardo seoch [seo̯χ] "malato"
Cimbro siach [ziɑ̯x] "malato"

Longobardo seudan ['seʊ̯dan] "bollire"  
Cimbro siadan ['ziɑ̯dan] "bollire"

Longobardo sex ['sɛks] "sei"
Cimbro sêcse ['zækse] "sei"

Longobardo sibun ['sibun] "sette"
Cimbro sibene ['zibene] "sette"

Longobardo slafan ['sla:φan] "dormire"
Cimbro slavan ['zla:van] "dormire"

Longobardo smalz [smalts] "strutto"  
Cimbro smaltz [zmalts] "burro"

Longobardo smido ['smido] "fabbro ferraio"
Cimbro smit [zmit] "fabbro ferraio"

Longobardo smidon ['zmido:n] "fabbricare"
Cimbro smidan ['zmidan] "fabbricare"

Longobardo snai [snaɪ̯] "neve"
Cimbro snea [znɛɑ̯] "neve"

    Longobardo snaue [sna:we] "alla neve"
   
Cimbro sneabe ['znɛɑ̯be] "alla neve"

    Longobardo snauos ['sna:wos] "nevi"
   
Cimbro snee ['zne:e] "nevi"

    Longobardo snauon ['sna:won] "alle nevi"
   
Cimbro snenj [zne:ɲ] "alle nevi"

Longobardo snidan ['sni:dan] "recidere, tagliare"
Cimbro snaidan ['znaɪ̯dan] "tagliare col falcetto"

Longobardo sniuan ['sni:wan] "nevicare"
Cimbro snaiban ['znaɪ̯ban] "nevicare"

Longobardo spinnan ['spinnan] "filare"
Cimbro spinjan ['spiɲan] "filare"

Longobardo spiuan ['spi:wan] "sputare; vomitare"
Cimbro spaiban ['spaɪ̯ban] "sputare"

Longobardo sporo ['spɔro] "sperone"
Cimbro sporn [spɔrn] "sperone"

Longobardo sprincan ['spriŋkan] "balzare, zampillare"
Cimbro springan [spriŋgan] "saltare"

Longobardo stain [staɪ̯n] "pietra"
Cimbro stua~ [stuɑ̯n] "pietra"

    Longobardo stainos ['staɪ̯nos] "pietre"
    Cimbro stuanj [stuɑ̯ɲ] "pietre"

Longobardo stelan ['stɛlan] "rubare"  
Cimbro stelan ['stɛlan] "rubare"

Longobardo stern [stɛrn] "stella"
Cimbro stearn [stɛɑ̯rn] "stella"

Longobardo stol [sto:l] "sedia, trono"
Cimbro stual [stuɑ̯l] "scanno"

Longobardo stral [stra:l] "freccia"
Cimbro stral [stra:l] "raggio"

Longobardo su [su:] "scrofa"
Cimbro sau [zaʊ̯] "scrofa"

Longobardo sualoa ['swaloa] "rondine"
Cimbro sbalme ['zbalme] "rondine"

Longobardo suigon ['swi:go:n] "tacere"
Cimbro sbaigan ['zbaɪ̯gan] "tacere"

Longobardo suin [swi:n] "maiale"  
Cimbro sbai~ [zbaɪ̯n] "maiale"

Longobardo suister ['swister] "sorella"
Cimbro sbeistar ['zbɛɪ̯star] "sorella"

Longobardo sunna ['sunna] "sole"
Cimbro sonde ['zɔnde] "sole"


Longobardo suno /'suno/ "figlio"  
Cimbro su~ [zun] "figlio"

    Longobardo suni, sunios ['suni, 'sunjos] "figli"
   
Cimbro su~ [zun] "figli"

Longobardo suozi ['swo:tsi] "dolce" (agg.)
Cimbro suaze ['zuɑ̯s̪s̪e] "dolce" (agg.)

Longobardo tach [takh, taχ] "giorno"  
Cimbro tak [takx] "giorno"

    Longobardo tagos ['tagos] "giorni"
   
Cimbro tage ['tage] "giorni"

Longobardo tail [taɪ̯l] "parte"
Cimbro toal [tɔɑ̯l] "parte" 

Longobardo tal [tal] "valle"
Cimbro tal [tal] "valle" 

    Longobardo tal [tal] "valli"
   
Cimbro teldar ['tɛldar] "valli" 

Longobardo taud [taʊ̯d] "morte" 
 Cimbro toat [tɔɑ̯t] "morte"

Longobardo taufon ['taʊ̯φo:n] "battezzare"  
Cimbro tofan ['to:fan] "battezzare"

Longobardo thamph [θampf] "fetore, esalazione"
Cimbro tampf [tampf] "vapore"

Longobardo theudisc ['θeʊ̯disk] "longobardo"
Cimbro tautsch [taʊ̯tʃ] "cimbro"

Longobardo thing [θiŋg] "cosa"
Cimbro dink [diŋkx] "cosa"

Longobardo thise ['θise] "questo"
Cimbro disar ['dizar] "questo"

Longobardo thius [θiʊ̯s] "questa"  
Cimbro disar ['diza] "questa"

Longobardo thri, tri [θri:, tri:] "tre"
Cimbro drai ['draɪ̯] "questa"

Longobardo thusund ['θu:sund] "mille"
Cimbro tausont ['taʊ̯zont] "mille"


Longobardo tisc [tisk] "tavolo" 
 Cimbro tisch [tiʃ] "tavolo"

Longobardo tiufol ['tiʊ̯fol] "diavolo"
Cimbro tauval ['taʊ̯val] "diavolo"

Longobardo tocter ['tɔkter] "figlia"
Cimbro touchtar ['tɔʊ̯çtar, 'tɔʊ̯star] "figlia"

Longobardo tranchian ['traŋkhjan] "abbeverare"  
Cimbro trenkan ['trɛŋkxan] "abbeverare"

Longobardo trincan ['triŋkhan] "bere"
Cimbro trinkan ['triŋkxan] "bere"

Longobardo truncan ['truŋkhan] "ubriaco"  
Cimbro trunkan ['trunkxan] "ubriaco"

Longobardo ubil ['ubil] "cattivo"  
Cimbro oubal ['ɔʊ̯bal] "non buono"

Longobardo ud [u:d] "pelle"  
Cimbro haut [haʊ̯t] "pelle"

Longobardo uf [uf] "anca, bacino"  
Cimbro huf [huf] "anca, femore, coscia"

Longobardo ulf, gulf [ulf, gulf] "lupo"  
Cimbro bolf [bɔlf] "lupo"

    Longobardo ulfos, gulfos ['ulfos, 'gulfos] "lupi"
   
Cimbro bölve [bølve] "lupi"

Longobardo und [und] "cane" 
 Cimbro hunt [hunt] "cane"

    Longobardo undos ['undos] "cani" 
   
Cimbro hunte ['hunte] "cani"

Longobardo und, underad [und, 'underad] "cento"  
Cimbro hundort ['hundort] "cento" 

Longobardo unser ['unser] "nostro"
Cimbro user ['u:ser] "nostro"
 

Longobardo us [u:s] "casa"  
Cimbro haus [haʊ̯s] "casa"

Longobardo zan [tsan] "dente"
Cimbro tzant [tsant] "dente"

    Longobardo zanni ['tsanni] "denti"
   
Cimbro tzenj [tsɛɲ] "denti"

Longobardo zehan, zean ['tsɛhan, 'tsɛan] "dieci"  
Cimbro tzêgene ['tsægene] "tirare" 

Longobardo zeohan ['tseo̯han] "tirare" 
 Cimbro tziegan ['tsie̯gan] "tirare" 

Longobardo zit [tsi:t] "tempo"  
Cimbro tzait [tsaɪ̯t] "tempo"

Longobardo zuai [tswaɪ̯] "due"  
Cimbro tzboa [tsbɔɑ̯] "due"

Longobardo zualif ['tswalif] "dodici" 
 Cimbro tzbölve ['tsbølve] "dodici"

Longobardo zunca ['tsuŋka] "lingua" 
 Cimbro tzunge ['tsuŋge] "lingua"