martedì 10 marzo 2020

IL NOBILUOMO E LA NEVE DELLA MORTE

Una giornata di sole, il cielo sereno e splendente nonostante sia inverno, senza nemmeno l'ombra di una nube. Sono a Milano in Via Melchiorre Gioia, appena uscito dal bar dove ho consumato un pasto scadente durante la pausa pranzo, un input a malapena migliore dell'output. All'improvviso vedo sopraggiungere un uomo quale mai ho visto prima nel corso della mia esistenza. È longilineo, magrissimo e scattante, con la pelle chiara come se non avesse sangue nelle vene, o come se il suo sangue non avesse quasi emoglobina. Somiglia a Sting, il famoso cantante, ma è incredibilmente longilineo, gli occhi sono grigi tanto da sembrare fatti di ghiaccio, i capelli sono rossi come il fuoco o come una varietà metallica di carota. Mi accorgo subito che la fisionomia è del tutto inusuale, non ci si potrebbe imbattere in nulla di simile nel capoluogo lombardo, nemmeno per caso. I suoi abiti sono neri, la sua andatura è sostenuta, il suo portamento è altero, aristocratico. Capisco subito che il lui c'è una nobiltà che non ha mai potuto avere origine su questo pianeta. Forse potrebbe essere un inglese, certo, ma ha comunque qualcosa di diverso, di inesplicabile. Non posso razionalizzare una presenza così incongrua. Se in strada si vedesse un gruppo di uomini di quel tipo, si urlerebbe di certo per lo stupore. Già uno così sfiora quasi l'assurdo, un gruppo sarebbe qualcosa di impossibile, di troppo impensabile per essere reale. A un certo punto sento in me la sua essenza, come se fosse avvenuto un contatto telepatico. Tutto dura pochi istanti, eppure mi cambia la vita. Mi rendo conto che è come se lo avessi riconosciuto, nonostante l'alienità che separa le nostre rispettive condizioni. Un pensiero pulsa nella mia testa: "BONDA GAVALANT!" Quella lingua, che il genere umano ritiene ignota, in realtà la conosco bene. Siamo soltanto in due a parlarla in questo mondo infelice, io e un fraterno amico. Per questo la mia sorpresa è ancora più grande. "BONDA GAVALANT!" significa "NOBILUOMO DI GAVALAN!" L'uomo dai capelli fulvi e lucenti capisce all'istante che ho capito la sua origine. Ha captato i miei pensieri, li ha sentiti in sé, ne sono certo. Mi guarda in preda all'inquietudine e si allontana a passo spedito, come se avesse visto la Morte. Solo allora capisco il perché della sua visita su questo globo terracqueo, proprio a Milano. È venuto a cercare la Neve della Morte, la cocaina!  
 
Marco "Antares666" Moretti, dicembre 2013  

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