Si è molto discusso sull'origine dei Cimbri del Veneto. Sappiamo che sono discendenti di Bavari giunti a partire dal XI secolo (il più antico insediamento documentato è Foza, anno 1098). Si è a lungo imposta la leggenda della derivazione di queste genti dagli antichi Cimbri giunti in Italia nel I secolo avanti Cristo. Persino lo scrittore Mario Rigoni Stern (1921 - 2008) ha sostenuto questa tesi stravagante e fondata soltanto su una vana assonanza. Secondo alcuni studiosi, questi Cimbri sarebbero stati chiamati così dalla Serenissima per motivi ideologici: parlando una lingua germanica essi erano assimilati agli antichi invasori. In realtà il loro nome significa "Boscaioli", "Taglialegna" e ha la stessa etimologia della parola tedesca Zimmer "camera", che anticamente significava "legname da costruzione" (antico alto tedesco zimpar). Nulla a che fare con l'antica popolazione giunta dallo Jutland, in Danimarca, il cui nome era pronunciato con un suono velare /k/ (in parole povere la "c di cane"). In altri termini, l'identificazione dei Cimbri bavaresi giunti in Veneto con i Cimbri affrontati dai Romani è dovuta a una fallace pronuncia ortografica e a un ipercorrettismo. Gli studiosi rinascimentali non avevano elementi e strumenti filologici per comprendere una realtà tanto complessa. Non possedevano alcuna nozione degli sviluppi delle lingue germaniche storiche a partire dal protogermanico e dell'evoluzione di quest'ultimo dal protoindoeuropeo. Oggi saremmo in grado di riconoscere all'istante se una strana lingua germanica è derivata dal tedesco medievale o se è più antica.
Per il piacere filosofico dei pochissimi lettori, presento un singolare esperimento di linguistica ucronica - sperando che non tutti se ne vadano via sdegnati (l'ultima che affermava di essere interessata a "lingue e linguistica" era in realtà una "buddhana", che associava a tale predilezione la voce "tromba").
Immaginiamo ora un corso storico diverso dal nostro, una linea temporale in cui in regioni impervie del Friuli si trovano alcuni paesi abitati da una minoranza la cui lingua non è romanza e non somiglia nemmeno alle lingue germaniche note. Queste genti chiamano se stesse Kimbra. Nessuno mi dica che la mia opera è "invenzione di dati scientifici" o invoco contro di lui i poteri di Cthulhu e di Yog-Sothoth! Come ho specificato, il mio è un esperimento concettuale, fondato su elementi perfettamente logici e razionali, e sfido chiunque a dimostrare il contrario. Descrivo ora per sommi capi la lingua di questi Kimbra, che è una lingua costruita (conlang) distante da ciò che di fatto è documentato. Ecco una lista di vocaboli (l'ortografia usata per trascriverli è la più immediata che mi è venuta in mente):
aika, quercia
aikâ, querce
ain, uno
ait, giuramento
aita, giuramenti
aitar, veleno
aitum, genero
aituma, generi
akar, campo
akra, campi
akwa, fiume
akwâ, fiumi
alut, birra
æwa, legge
æwisk, disonore
bâk, faggio
bâka, faggi
bero, orso
beran, orsi
beran, portare
bernjâ, orsa
bernjân, orse
bodum, fondo; parte bassa
brâtar, fratello
brâtri, fratelli
brâtri, fratelli
brôwa, ponte
brund, cervo maschio
brunda, cervi maschi
burg, torre
burgi, torri
dag, giorno
daga, giorni
denar, palmo della mano
dôu, rugiada
drinkan, bere
duχtar, figlia
duχtri, figlie
duχtri, figlie
etan, mangiare
êtum, anima, spirito
gart, cortile
garta, cortili
gast, ospite
gasti, ospiti
gâd, buono
grêtan, piangere
jain, quello
kaik, guercio
kamar, martello
kamp, zoppo
kano, gallo
kanan, galli
kanan, galli
kapt, prigioniero
kapta, prigionieri
kari, esercito
karja, eserciti
karja, eserciti
karpist, autunno
kauk, alto
kelpan, aiutare
kemin, cielo
kemina, cieli
kert, focolare kerto, cuore
kertan, cuori
kêlikan, torre
kêr, qui
kimbar, cimbroKimbra, cimbri
kint, bambino; bambini
korn, corno; corni, corna
korno, grano
kunta, cani
krain, puro
krapan, corvo
krapna, corvi
kult, legno
kuni, stirpe
kunt, cane kunink, nobiluomo
kuninka, nobiluomini kunta, cani
kuntarat, cento (100)
kuzd, tesoro, gruzzolo
kûs, casa; case
kweman, venire
kwît, bianco
kwaiti, frumento
land, terra; terre
laub, foglia
lauba, foglie
letar, cuoio leud, gente
leudi, genti
lintiworm, drago
luksu, lince
luksi, linci
mais, più
manno, uomo
mannan, uomini
matisax, coltello; coltelli
mato, verme
matan, vermi
mâtar, madremâtri, madri
medu, idromele
mekil, grande
meku, molto
mêno, luna
nabo, ombelico
nakt, notte
nakti, notti
namo, nome
naman, nomi
natar, vipera
natra, vipere
nau, morto, cadavere
nawi, morti, cadaveri
naut, tribolazione
neman, prendere
paran, andare; viaggiare
pârjan, guidare
patar, padre
patri, padri
patar, padre
patri, padri
pink, fringuello
pisk, pesce
piska, pesci
piska, pesci
plint, pietra focaia
præu, sperma
preusan, gelare
pritu, pace
prî, libero
pulk, folla; schiera
rat, ruota; ruote
raud, rosso
rekwis, buio
silbar, argento
singan, cantare
skatt, denaro
skatu, ombra
skati, ombre
snæu, neve
snutar, saggio
stain, pietra
staina, pietre
sternâ, stella
sternân, stelle
sumar, estate
sulk, aratro
sunu, figlio
suni, figli
suni, figli
swart, nero
swestar, sorella
swestri, sorelle
swestar, sorella
swestri, sorelle
swîn, maiale; maiali
taikar, cognato
taikra, cognati
takar, lacrime
tapan, offerta sacrificale (di cibo)
teksu, destro
tekswa, mano destra
teuta, popoloteutâ, popoli
teutan, re, sovrano
teutana, re, sovrani
timbar, legname
Tunar, Thor
Tunar, Thor
tungâ, lingua
tungal, astro
tûskunt, mille (1.000)
wato, acqua
watan, acque
Wâtan, Odino
Wâtan, Odino
wesan, essere
wint, vento
wîn, vino
word, parola; parole
worm, serpente
wormi, serpenti
wulp, lupo
wulpa, lupi
Elementi grammaticali
Questa è la declinazione di dag "giorno" (maschile):
Singolare
nom./acc. dag
gen. dagis
dat. dage
strum. daga
Plurale
nom./acc. daga
gen. dago
dat. dagam
Questa è la declinazione di swîn "maiale" (neutro):
Singolare
nom./acc. swîn
gen. swînis
dat. swîne
strum. swîna
Plurale
nom./acc. swîn
gen. swîno
dat. swînam
Questa è la declinazione di kano "gallo" (maschile):
Singolare
nom. kano
gen./dat. kanin
acc. kanan Plurale
nom./acc. kanan
gen. kanâno
dat. kanâm
Questa è la declinazione di teuta "popolo" (femminile)
Singolare
nom. teuta
gen./dat. teutâ
acc. teuto
Plurale
nom./acc. teutâ
gen. teutâno
dat. teutâmQuesta è la declinazione di gast "ospite" (maschile):
Singolare
nom./acc. gast
gen. gastê
dat. gaste
strum. gasti
strum. gasti
Plurale
nom. gasti
gen. gastjo
gen. gastjo
dat. gastim
acc. gasti
acc. gasti
Singolare
nom./acc. sunu
gen. sunô
dat. suno
strum. sunu
strum. sunu
Plurale
nom. suni
gen. sunjo
gen. sunjo
dat. sunum
acc. sunu
acc. sunu
Pronomi personali
ek, io
tû, tu
is, egli
sî, ella
it, ciò
wîs, noi
jûs, voi
î, essi
ija, esse
ija, queste cose
wet, noi due
jut, voi due
Verbi
Questa è la coniugazione di neman "prendere":
Presente indicativo:
nema, io prendo
nemis, tu prendi
nemit, egli prende
nemam, noi prendiamo
nemit, voi prendete
nemant, essi prendono
Passato indicativo:
nam, io ho preso
namt, tu hai preso
nam, egli ha preso
nêmum, noi abbiamo preso
nêmut, voi avete preso
nêmun, essi hanno preso
Presente congiuntivo:
nemô, che io prenda
nemês, che tu prenda
neme, che egli prenda
nemêm, che noi prendiamo
nemêt, che voi prendiate
memên, che essi prendano
Passato congiuntivo:
nêmjô, che io prendessi
nêmîs, che tu prendessi
nêmi, che egli prendessi
nêmîm, che noi prendessimo
nêmît, che voi prendeste
mêmîn, che essi prendessero
Dal materiale esposto spiccano notevoli somiglianze con la lingua dei Goti, ma anche notevoli differenze.
Alcune note sulla fonologia
La separazione della lingua dei Kimbra deve essere avvenuta prima della formazione del protogermanico ricostruito a partire dalle lingue germaniche note. Non si è compiuta appieno la rotazione consonantica nota come Legge di Grimm. Il risultato è sorpendente: le occlusive sorde non sono diventate fricative. Sono rimaste immutate e si sono confuse con l'esito delle occlusive sonore. In sillaba tonica si ha la tendenza a mantenere distinte le vocali /e/ e /i/ dell'indoeuropeo, che in protogermanico appaiono come allofoni di un unico fonema. Si rilevano però alcune irregolarità: /e/ seguita dai gruppi consonantici /mp/, /nt/, /nk/, /mb/, /nd/, /ng/ diventa /i/. Come in protogermanico /a/ e /o/ dell'indoeuropeo si confondono in /a/, e lo stesso avviene per le vocali lunghe /a:/ e /o:/, che però sono confuse in /a:/ e non in /o:/. La vocale /o/ breve è una variante di /u/ quando precede /r/ e in altre condizioni non sempre chiare. Ecco il prospetto della mutazione consonantica dal protoindoeuropeo alla lingua dei Kimbra:
IE p t k : sono rimaste invariate
IE b d g : sono diventate rispettivamente p t k
IE bh dh gh : sono diventate rispettivamente b d g
Esisteva in Germania una foresta che era chiamata Silva Bacena. Il suo nome deriva proprio da /ba:k-/, faggio. La lingua che ha dato origine a tale toponimo doveva essere simile a quella da me descritta.
Gli esiti delle sillabe atone finali sono peculiari: spesso sussistono gli effetti di un'antica consonante nasale scomparsa. Questi sono alcuni esiti comuni:
/*-as/ > -
/*-an/ > -o
/*-a:/ > -a; - (nei neutri plurali sparisce)
/*-a:n/ > -o
/*-a:s/ > -a
/*-â:s/ > -â
/*-ans/ > -a
/*-æ:n/ > -o
/*-ai/ > -e
/*-ais/ > -ê
/*-ait/ > -e
/*-au/ > -o
/*-aus/ > -ô
/*-aun/ > -ô
/*-is/ > -
/*-i:/ > -i
/*-is/ > -
/*-i:/ > -i
/*-i:s/ > -i
/*-iwis/ > -i
/*-us/ > -u
/*-u/ > -u
/*-uns/ > -u
/*-uns/ > -u
/*-u:/ > -u
La lingua da me costruita che ho presentato è senza dubbio un esercizio molto utile. Non è una semplice masturbazione mentale o una perdita di tempo. Vediamo ora di compilare una brevissima lista di corrispondenze tra la lingua dei Kimbra (conlang ucronica) e la lingua dei Cimbri di Giazza (lingua attestata):
brâtar : cimbro pruodar "fratello"
kano : cimbro hã "gallo"
karpist: cimbro herbost "autunno"
kerto : cimbro heartz "cuore"
korn : cimbro horn "corno"
krapan : cimbro ram "corvo"
matisax : cimbro meizar "coltello"
mâtar : cimbro muotar "madre"
mêno : cimbro mã, ma "luna"
swestar : cimbro sbestar "sorella"
swîn : cimbro sbain "maiale"
Lo vedete? Se un dotto del Rinascimento si fosse imbattuto nei Kimbra, non avrebbe forse interpretato i dati nel modo corretto. Avrebbe anche potuto non ritenere così evidente la parentela tra la loro lingua e quelle germaniche a lui note. Soltanto con una filologia più avanzata si sarebbe capito qualcosa.
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