Quando la scrittura sillabica degli Iberi è stata decifrata e si è stati in grado di leggere con sicurezza i molti testi nella loro lingua, è emerso un fatto abbastanza sorprendente: l'Euskara si è rivelato inutile nella comprensione dell'iberico. Le molte "traduzioni magiche" raffazzonate da dilettanti sulla base di assonanze si sono dimostrate ridicole, oltre che piene zeppe di anacronismi. Tuttavia anche la ricostruzione della protolingua basca non ha migliorato di molto lo stato delle cose: neanche la forma antica dell'Euskara pare di grande aiuto. Basco e iberico non sono parenti prossimi. A parer mio, tuttavia, la parentela, anche se meno stretta di quanto pensato, sussiste. Non è rilevabile se non dopo attenti studi e numerosi tentativi fallimentari, per diverse ragioni. Quando due lingue hanno strutture fonetiche simile e relativamente semplici, sono possibili falsi parenti e identificazioni ingannevoli.
Allego un elenco di radici usate come membri di nomi propri di persona attestati nelle iscrizioni. Siccome nella scrittura non duale non si distinguono le occlusive sorde dalle sonore (si scrive k per /k/ e per /g/; t per /t/ e /d/) ho fornito la trascrizione fonetica più plausibile dei morfi.
Con /ṛ/ indico una rotica diversa da quella vibratile, trascritta invece con /r/. È possibile che questa /ṛ/ fosse un suono retroflesso, come suggerito da Rodríguez Ramos; sembra improbabile che fosse uvulare. Le trascrizioni di nomi latini e celtici provano che la corrispondenza tra lettere e suoni è la seguente: r /ṛ/ contro ŕ /r/ o /rr/.
Per quanto riguarda le sibilanti, le trascrizioni di nomi celtici provano che ś è la sibilante semplice, mentre s è l'affricata /ts/. Sia /s/ che /ts/ possono occorrere in inizio parola. Non dispongo di evidenze di un'opposizione tra sibilante apicale (basco s) e sibilante laminale (basco z). Una situazione che non somiglia molto a quella dell'Euskara.
A differenza di quanto accade in basco, l'aggettivo non sempre segue il sostantivo a cui si riferisce.
1) abaŕ /'abar/ "confine"
basco amai 'limite, confine'
Falsi parenti: basco abar 'ramo', che suona allo stesso modo ma ha origine e significato del tutto dissimili.
Attestazioni: abaŕeskeŕ, abaŕtanban, abaŕtaŕ-ike (dativo)
2) aibe /'aibe/ "splendore" < celt.
Attestazioni: aibekeŕen, aibeloŕ-ar (genitivo), aibeŕon, uśtaibi
3) ailur /'ailuṛ/ "immenso"
basco ailur 'immenso; mostruoso'
La parola basca non sembra nativa e non ha etimologia nota. Le proposte fatte per spiegarla sono ridicole. Ipotizzo che si tratti di un prestito dall'iberico.
Attestazioni: ailur, uŕkaŕailur
4) aitu, aiduŕ /'aidu, 'aidur/ "fuoco, ardore" < celt.
basco aidur 'perverso'
La parola basca, confusa dai vasconisti con andur 'vile', sembra un prestito dall'iberico, con uno slittamento semantico di questo genere: 'ardente' > 'libidinoso' > 'perverso'.
Attestazioni: aitikeltun, aituaŕki-ku (agentivo), aituatiboŕ, aitulaku, aituŕkin, aitutiker-ka (ergativo)
5) aiun /'ajun/ "eterno" < celt.
La strana struttura della radice, decisamente inconsueta, depone a favore del prestito dal celtiberico.
Attestazioni: aiunatin-en (genitivo), aiuneskeŕ, aiunikaltuŕ, aiunortin-ika (ergativo), aiunortin-iku (agentivo)
6) aker, akir /'ageṛ, 'agiṛ/ "appariscente"
basco ageri 'appariscente'
Falsi parenti: Non ha nulla a che fare con basco aker 'caprone', che ha /k/ e la rotica finale forte.
Attestazioni: AGERDO, AGERNO, akerbikir, akirtibaś-batir, akirtiki
7) aloŕ /'allor/ "seminatore, agricoltore"
basco alor 'campo seminato'
La radice è a parer mio comune al basco ale 'grano; seme' < *aLe, ma la semantica è un po' diversa: il suffisso -or marca in basco un oggetto concreto e in iberico un agentivo. Traduce il latino Agricola.
Attestazioni: ALLORCUS, aloŕbeŕi, aloŕiltun, aloŕtikis, alostibaś, alotikeŕ-ei (dativo)
8) an- /an-/ "grande" (prefisso accrescitivo)
basco handi, haundi 'grande'
Attestazioni: anbels, anḿbeŕ-ai (dativo), antalskar
9) anai "fratello"
basco anai, anei 'fratello' < *aNaia
Attestazioni: anaiośar-en (genitivo)
10) anaŕ /'anar/ "potente, forte"
basco ahal 'potenza, forza' < *anaL < *na-naL-
Falsi parenti: Non ha nulla a che fare con protobasco *anaR "verme"
Attestazioni: kaisuranaŕ-ika (ergativo), LUSPANAR
11) aŕan, aŕam /'arran, 'arrã/ "aquila"
< IE pre-celt.
basco arrano 'aquila'
Attestazioni: aŕamtaŕsu, ARRANES
12) aŕki /'argi/ "splendore; splendente"
< IE pre-celt.
basco argi 'luce'
Nelle iscrizioni duali è scritto aŕgi.
Attestazioni: aŕkaibe[, aŕkisosin, aŕkisosin-ka (ergativo), aŕkiteibas-e (genitivo), aŕkitibaś-ar (genitivo), aŕkitiker
13) aŕs /arts/ "orso" < IE precelt.
basco hartz 'orso'
Da non confondersi con l'omofono aŕs "fortezza, castello".
Attestazioni: aŕsbin, aŕsbikis-ku (agentivo), aŕskon-ḿi (ḿi = io sono)
14) asai /'atsai/ "fusto; fallo eretto"
basco aza 'cavolo' < *fusto
Falsi parenti: basco azai 'beccaccia'. Il termine azai deriva da un esito protoromanzo del latino acceia(m), di origine preindoeuropea. Esiste anche la forma akai, presa a prestito dal latino in epoca antica, prima che la velare si palatalizzasse.
Attestazioni: OASAI, SOSINASAE
15) ata /'atta/ "padre"
atan /'attan/ "parente paterno"
basco aita 'padre' < *atta
Attestazioni: atabels, atabeŕ-ai (dativo), ATANSCER
16) atin /'adin/ "coetaneo, compagno"
basco adin 'età'
Nelle iscrizioni duali è scritto adin.
Attestazioni: atinbelauŕ, atinbin, atin-e (dativo), atinkeŕe, BAESADIN, BALCIADIN, ikeatin
17) aunin, iaunin /'aunin, 'jaunin/ "signora"
basco jaun 'signore'
Attestazioni: BASTOGAUNIN, GALDURIAUNIN, SOCEDEIAUNIN, UNIAUNIN
18) auŕ /aur/ "bambino"
basco haur 'bambino'
Compare sempre come primo membro di composti. La parola basca potrebbe essere un prestito dall'iberico.
Attestazioni: auŕbimbatir, auŕbiuŕ
19) baiser /'baitseṛ/ "bosco"; "selvaggio"
basco: baso 'bosco', basa 'bosco; selvaggio'
Attestazioni: baisebilos, baiseltun-e (dativo), baisenios, beleśbaiser
20) balaŕ /'balar/ "ladro; avido"
Ci è noto tramite una glossa che Balari significa "predoni". Attestazioni: balakertaŕ, tortonbalaŕ
21) balke /'balke/ "forte; strenuo" < celt.
Attestazioni: balkeatin-e (dativo), balkesbaiser, balkelakoś-ka (ergativo), BALCIBIL, bilosbalkar
22) bantoŕ /'mandor/ "cavallo, equino"
< IE pre-celt.
basco: mando 'mulo'
Attestazioni: bantoŕ-en (genitivo), MANDONIUS
23) bartaś /'baṛdas/ "selvaggio"
basco: baso 'bosco', basa 'bosco; selvaggio'
Ha la stessa radice di baiser, ma con un diverso suffisso: < *bas-d-. Forme come barda "boscaglia" sopravvivono in vari idiomi romanzi.
Attestazioni: bartaśko, bartaśtolor, suisebartaś
24) baś /bas/ "possessore, signore"
basco ebazi 'possedere'
Attestazioni: aiubas, baśbin, baśtaŕtin-e (dativo), beleśbaś, iltiŕbaś, sakaŕbaś-ka (ergativo)
25) belauŕ /'belaur/ "prominente, sommo"
basco belar 'fronte'
Attestazioni: atinbelauŕ, kuleśbelauŕ-te (ablativo), lakeŕbelauŕ
26) beleś, bels /'beles, belts/ "nero"; "il Nero"
basco beltz 'nero' < *beletz
Attestazioni: ADIMELS (< *adinbels), anbels, beleśbaś, beleśtar, bikibels-eś (comitativo), ikoŕbeleś, iltubeleś, LAURBELES, NEITINBELES, ORDUMELES (< *oŕtinbeleś), ultibeleś
27) bene /'bene/ "piccolo"
basco mehe 'stretto'
Attestazioni: BENABELS, benebetan-er (genitivo)
28) beŕ, beŕi /berr, 'berri/ "giovane; nuovo"
basco berri 'nuovo'
La forma iberica può comparire sia come aggettivo che come sostantivo.
Attestazioni: aloŕbeŕi, beŕiseti, beŕśir-ka (ergativo), taśkabeŕ
29) beŕon /'berron/ "ragazzo"
basco berri 'nuovo'
Chiaramente un derivato della precedente radice.
Attestazioni: aibeŕon, kanibeŕon-ka (ergativo), kobeŕon-ka (ergativo), taŕbeŕon-iu (con congiunzione)
30) betan /'betan/ "pieno; obeso"
basco bete 'pieno'
Attestazioni: benebetan-er (genitivo), nḿlbetan, tuŕkosbetan
31) betin /'bedin/ "alto, sommo"
basco mendi 'monte'
Nella toponomastica è evidente la forma -beda negli oronimi Idubeda, Orespeda.
Attestazioni: biuŕbetin, sinebetin, unibetin
32) bikir /'bigiṛ/ "occhio; guardiano"
basco begi 'occhio'
Nelle iscrizioni duali è scritto bigi, il che pone fine al dubbio di una parentela con basco behi 'vacca'.
Attestazioni: akerbikir, arsbikis-ku (agentivo), bikibels-eś (comitativo), bikilako
33) bilos /'bilots/ "aquila"
basco mirotz 'aquilotto'
La parola basca è stata dai vasconisti ricondotta a miru 'nibbio', che è un prestito dal latino mi:lvu(m), ma la terminazione -otz non si spiega. A parer mio la parola non è affatto correlata con quella latina, la somiglianza è fortuita e si tratta di un prestito dall'iberico, la cui etimologia è la stessa del basco belatz 'falco'.
Attestazioni: bilosban, bilosbin, bilosiun-te (ablativo), biloskeŕe, bilostibaś, bilostikis
34) bin /min, -bin, -pin/ "testa; cima"
basco -pin 'punta'
Questa radice non va confusa con il numerale bin, bi 'due'.
Attestazioni: aŕsbin, atinbin, bilosbin, tikirsbin
35) bios /'biots/ "cuore"
basco bihotz 'cuore'
Attestazioni: biosiltun
36) bitu /'bitu/ "mondo; eterno" < celt.
Attestazioni: bitukibaś, iltuŕbitu-
37) biuŕ /biur/ "fiero; fierezza"
basco bihur 'ritorto; perverso'
Attestazioni: biulako, biuŕiltiŕ-ka (ergativo), biuŕkeŕ-en (genitivo), biuŕtikis-en (genitivo), sosinbiuŕ-u
38) bolai /'bolai/ "capo"
basco buru 'testa' < *bulu
Attestazioni: śitubolai, tuitibolai, uŕkaboloi
39) ene /'enne/ "di me, mio"
basco ene 'mio' (arc.)
Attestazioni: ENASAGIN, tikirseni
40) ian, iar /jan, jaṛ/ "gigante, orco" (lett.
"divoratore")
basco jan 'mangiare'
Una simile semantica è attestata anche nel protogermanico, dove *itunaz "gigante" alla lettera significa "mangiatore".
Attestazioni: ianbin, iaribeŕ, BELESIAR, lakeŕeiar
41) iltiŕ /'illir/ "città; popolo"
basco (h)iri 'città'
Usato come aggettivo, significa "del popolo". La semantica non è dissimile da quella dei nomi greci formati a partire da δῆμος "popolo".
Attestazioni: baiseiltiŕ, iltiŕatin, iltiŕbaś, iltiŕtekeŕ-ai (dativo), oŕtiniltiŕ
42) iltun /'illun/ "cittadino, abitante"
basco irun 'città' (arc.)
Attestazioni: baiseltun-e (dativo), iltuneskeŕ, UMARILLUN
43) iltun /'illun/ "scuro"
basco ilun 'scuro'
Da non confondersi con l'omofono lemma precedente, da cui non è sempre facile a distinguersi. A decidere il significato sarà il contesto.
Attestazioni: aloŕiltun, biosiltun, iskeŕiltun
44) iltur /'illuṛ/ "città; popolo"
basco irun 'città' (arc.)
Attestazioni: ilturatin, ilturbiltis, ILLURTIBAS
45) inti /'indi/ "forza"
basco indar 'forza'
Attestazioni: eterint-u (con congiunzione), INDIBILIS, intebele<ś>
46) iskeŕ /'itskerr/ "sinistro; funesto"
basco ezker 'sinistro'
Attestazioni: ikoŕiskeŕ, iskeŕatin, iskeŕbeleś, kaŕkoskaŕ, niosiskeŕ
47) iun, iuŕ /jun, jur/ "che colpisce"
basco jo 'colpire'
Attestazioni: bilosiuŕ, bilosiun-te (ablativo), ESCERIOR, iltiŕeuŕ
48) iunstir /'juntstiṛ/ "colui che concede in dono"
basco eutzi, utzi 'lasciare, concedere'
Con ogni probabilità un termine connesso con il sacrificio.
Attestazioni: iunstibas, iuntibilos-e (dativo), iunstirlaku
49) kaisur /'kaitsuṛ/ "grande, immenso"
basco gaitz 'cattivo' < *'grande'
Attestazioni: kaisuŕanaŕ-ika (ergativo), kaisuraŕbitan, kaisurtautin-en (genitivo)
50) kaltuŕ /'galdur/ "sommo; capo"
basco galdur 'sommità'
Attestazioni: aiunikaltuŕ, balkakaltuŕ, balkaltuŕ, GALDURIAUNIN
51) kaŕes /'karrets/ "quercia"
basco haritz 'quercia'
Attestazioni: kaŕestabikiŕ, kaŕesir-te (ablativo), kaŕestar-eai (dativo)
52) katu /'katu/ "battaglia" < celt.
Attestazioni: karkankato, kato, katon, katuekaś, katuiśar
53) keŕe /'ger(r)e/ "pietra"; "duro"
In basco ho trovato attestazione della parola locale gerenda 'roccia', che è un prestito dall'iberico. Non sono convinto che l'equivalente basco sia harri 'pietra'.
Attestazioni: aŕskeŕe, βασιγερρος, beleskeŕe, biloskeŕe, niskeŕe
54) kibaś /'gibas/ "che ci possiede"
basco ebazi 'possedere'
Appare evidente la comunanza della radice con tibaś (vedi sotto), ma con un diverso prefisso pronominale.
Attestazioni: ADINGIBAS, bitukibaś, kibaskitar, UMARGIBAS
55) kitar /'kidar/ "compagno, amico"
basco -ide, -kide 'compagno'
Attestazioni: arskitar, bastokitaŕ
56) kon /ko(n)/ "figlio; piccolo"
basco ume, -kume 'bambino; giovane animale'
Attestazioni: koniltiŕ-ar (genitivo), lauŕko, saltuko, tautinkon-ḿ<i> (ḿi = io sono)
57) kuleś /'kules/ "grande; anziano"
basco gur(h)aso 'antenato'
Attestazioni: kuleśba, kuleśbelauŕ-te (ablativo), kuleśir, kuleśtileis
58) laku /'laku/ "simile"
basco lako 'simile a, come'
Le iscrizioni duali provano che la velare è sorda. Non può andare con basco lagun 'compagno', che è da *largun.
Attestazioni: balkelakoś-ka (ergativo), bikilako, biulako, saltulako-ku (agentivo)
59) lauŕ /laur/ "corto"
basco labur 'corto'
Non deve essere confuso con laur /lauṛ/ "quattro"
Attestazioni: lauŕberton-ar (genitivo), lauŕberton-te (ablativo), lauŕiskeŕkate
60) luśban /'luspan/ "gigante"
basco luze "lungo" + bat "uno"
Attestazioni: aŕbeiluś<ban>, LUSPANAR, LUSPANGIBAS
61) nabaŕ /'nabar/ "grigio; screziato"
basco nabar 'grigio; screziato'
Attestazioni: nabaŕsosin, ustainabaŕ-ar (genitivo)
62) nalbe /'nalbe, 'ãlbe/ "potente"
basco ahal 'potenza, forza' < *anaL < *na-naL-
Attestazioni: NALBEADEN, nalbesosin, ḿlbebiuŕ
63) neitin /'neitin/ "eroe" < celt.
Un notevole prestito dal celtiberico, come prova la conservazione del dittongo.
Attestazioni: neitin-ke (dativo), NEITINBELES
64) neŕse /'nertse/ "forza, eroismo" < celt.
Alla radice celtica è stato aggiunto un suffisso iberico, noto anche al basco e all'aquitano.
Attestazioni: neŕseatin, neŕseoŕtin-ka (ergativo), neŕsetikan-te (ablativo)
65) nios /'niots/ "signore"
basco nagusi, nausi 'signore'
Attestazioni: biunius-en (genitivo), MANDONIUS, niosiskeŕ
66) nḿkei /'nãkei/ "desiderio"
basco nahi 'desiderio'
Attestazioni: nḿkeiltiŕ-ar (genitivo), ikonḿkei
67) oŕtin /'ordin/ "valle"
paleosardo ORTU "valle"
Blasco Ferrer segnala l'identità formale tra iberico ORDUMELES e paleosardo ORTUMELE.
Attestazioni: alosoŕtin-ar (genitivo), ORDUMELES, olośoŕtin, oŕtiniltiŕ
68) sakaŕ /'tsakar/ "violento; uomo violento"
basco zakar 'rude, violento'
Attestazioni: sakaŕatin-te (ablativo), sakaŕbaś-ka (ergativo), sakaŕbetan, sakaŕiskeŕ
69) saltu /'tsaldu/ "cavallo" < IE pre-celt.
basco zaldi 'cavallo'
Abbiamo la glossa thieldones "stalloni", attribuita ai Cantabri.
Attestazioni: saltuko, saltulako-ku (agentivo), saltutiba-ite (ablativo)
70) silir /'tsilliṛ/ "legittimo; pulito"
basco zil(h)egi 'lecito, legittimo'
aquitano SILEX(S)-
Attestazioni: etesilir, SILLIBORI
71) sosin /'tsotsin/ 'toro'
basco zezen 'toro'
Ridicoli i tentativi di ricondurre la parola iberica al pronome dimostrativo gallico sosin, di chiara etimologia indoeuropea.
Attestazioni: aŕkisosin, belsosin, SOSIMILUS (< *sosinbilos), SOSINADEN. sosinbiuŕ-u (con congiunzione), sosintakeŕ.
72) suise /'tsuitse/ "fuoco, ardore"
basco su 'fuoco'
Attestazioni: suisebartaś, SUISETARTEN
73) śalai /'salai/ "ricco"
basco sari, sal- 'prezzo'
Attestazioni: śalaiaŕkis-te (ablativo), śalaiatin
74) śani /'sani/ "bambino"
basco sehi, sein 'bambino'
Attestazioni: SANIBELSER, śanibeiŕ-ai (dativo), śaniśar-
75) śar, śaŕ /saṛ, sar/ "prezioso"
basco sari, sal- 'prezzo'
Ipotizzo la sua derivazione da un precedente *sal-r.
Attestazioni: katuiśar, iltiŕśar, śaniśar-, tolośaŕ
76) takeŕ, tekeŕ, tikeŕ /'tagerr, 'tegerr, 'tigerr/ "egli
lo porta; che porta"
basco dakar 'egli lo porta'
Attestazioni: biuŕtakeŕ-ka (ergativo), sosintakeŕ, bakontekeŕ, bilostekeŕ, iltiŕtekeŕ-ai (dativo), abaŕtikeŕ, leistikeŕ-ar (genitivo), sosintikeŕ-ka (ergativo)
77) talsku /'taltsku/ "quello dell'ontano"
basco haltz 'ontano'
Attestazioni: antalskar, talsko[, talskubilos, TAUTINDALS
78) taneke /'tanneg(e)/ "guardiano"
basco zain 'guardiano'
Attestazioni: biuŕtaneke, TANNEGADINIA, TANNEPAESERI (dat.)
79) taŕ /tarr/ "maschio"
basco ar 'maschio'
Attestazioni: abaŕtaŕ-ike (dativo), bintaŕ-e (dativo), ikoŕtaŕ, URGIDAR
80) taŕban /'tarban, 'taṛban/ "uomo virile"
basco ar 'maschio' + bat 'uno'
Attestazioni: ośortaŕban, tautintarban
81) taŕtin /'tartin/ "forte come una quercia"
basco arte 'leccio'
Attestazioni: taŕtinskeŕ, SUISETARTEN
82) taśka /'taska/ "bianco"
basco toska "caolino bianco"
Plinio riporta la glossa iberica tasconium "terra bianca", ossia *taśkoni. La parola basca non è genuina, per motivi fonetici: deve essere un prestito tardo da una lingua pirenaica simile all'iberico.
Attestazioni: taśkabeŕ
83) tautin /'tautin/ "principe, nobile" < celt.
In un caso si trova la variante teutin.
Attestazioni: tautinko, kuleśtauntin-ka (ergativo), tautintibaś
84) teḿbaŕ /'dumar/ "possessore"
basco -dun, marca del possessore
Attestazioni: ASTEDUMAE (dativo), auŕteḿbaŕ-e (dativo), baniteḿbaŕ, oŕtintuḿbaŕs-ar (genitivo)
85) tibaś /'tibas/ "egli lo possiede; che possiede"
basco ebazi 'possedere'
Attestazioni: akirtibaś, alostibaś, bilostibaś, ikoŕtibaś
86) tikan, tiken /'tigan, 'tigen/ "egli lo innalza;
che innalza"
basco igan 'alzarsi'
Attestazioni: bilostigen-ar (genitivo), neŕsetikan
87) tikirs, tikis /'tigi(ṛ)ts/ "egli gli porta;
che gli porta"
basco dakar 'lo porta'
Forma obliqua del lemma takeŕ, può comparire come primo o come secondo membro di un composto.
Attestazioni: aloŕtikis, tikirseni, tikirsikoŕ, tikirsur
Notevole il nome tikirseni "egli mi porta", di significato augurale.
88) torton, tortin /'toṛtin/ "ruscello; impeto"
paleosardo TORTI "scaturigine"
Attestazioni: tortinai<be>, tortonbalaŕ, TURTUMELIS
89) tuŕś /durs, turs/ "figlio, bambino"
basco zurtz 'orfano'
Attestazioni: tuŕśbiuŕ-ar (genitivo), tuŕśiltiŕ
90) unin "nutrice; che nutre"
basco unide, unhide 'balia'
Attestazioni: UNIAUNIN, unibetin, uniltun, sikeunin
91) uŕke /'urke/ "oro"
basco urre, urrhe 'oro'
Attestazioni: URCHAIL, URCESTAR, uŕkaboloi
92) ḿbaŕ /'umar/ "appariscente"
basco nabari 'evidente'
Falsi parenti: basco ume, -kume 'giovane animale' < *onbe, *-kon-be. La parola basca non spiega la voce iberica, dato che in iberico l'originaria /k/ iniziale si è conservata. Per il corrispondente iberico di ume, vedi invece kon.
Attestazioni: ḿbaŕatin, ḿbaŕseti, UMARBELES, UMARGIBAS, UMARILLUN